giovedì 25 febbraio 2010

Fondazione Gates dona 10$ miliardi per la ricerca sui vaccini: umanità o affari?

Qualche novità dall’estero, giusto per rimanere informati.

La Fondazione Bill and Melinda Gates donerà 10 mld di dollari nei prossimi 10 anni per la ricerca sui vaccini e per renderli disponibili ai paesi più poveri del mondo.

In una dichiarazione è stato annunciato dallo stesso Gates che il prossimo decennio dovrebbe essere dedicato ai vaccini.

La Fondazione Gates ha sottolineato che 7,6 mln di bambini sotto i 5 anni potranno essere salvati prima del 2019. “I vaccini sono un miracolo e con poche dose si possono salvare dalla morte e dalle malattie molte persone” dice la moglie.

La cosa che comunque passa inosservata in questa mecenatica donazione è l’interesse della Fondazione al settore farmaceutico. Infatti il richiamo al dolore, alle sofferenze ed alle malattie della povera gente, copre i veri obbiettivi della Fondazione attraverso la quale si effettuano immensi investimenti di capitali nel “Bigh Pharma”. Il problema di fondo di queste donazioni è che NON risolve il problema alla base, ma mette una pezza lì dove invece sarebbero molto più importanti la nutrizione corretta, un’acqua pulita, una sanità adeguata e l’assunzione di alcune vitamine importanti come la D e la C.

Inoltre la vaccinazione di massa - come già è accaduto nei mesi scorsi per la H1N1 - su bambini ancora privi di un sistema immunitario efficiente, porta ad una debilitazione generale delle minime difese nel corpo di un bambino rendendo il sistema molto più aggredibile alle patologie esterne.

Le morti, le malattie nei paesi in via di sviluppo sono la conseguenza delle cattive condizioni di vita come la malnutrizione che sta alla base per una buona difesa di un sistema immunitario. Non si spiega quindi questa encomiabile iniziativa della Fondazione Gates a spendere miliardi di dollari in produzioni pressoché inutili quando potrebbe destianare tutto quel denaro per migliorare la vita di alcuni popolazioni locali dei paesi del terzo mondo destinando loro strutture e servizi che migliorino la qualità della vita quotidiana.

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